1966Testi Critici e Saggi

1966 prof. Luigi Servolini – Galleria Athena da Echi d’Italia

Per un ritorno – che vuol esser foriero di affermazioni e di soddisfazioni alla pittura, sua passione prima, il viareggino Beppe Domenici ha raccolto antiche e nuove  opere, che presenta per la prima volta insieme, risvegliando la eco dei consensi avuti a suo tempo in parecchie collettive nazionali. Saggi della prima maniera (1940- ’53), riconoscibili per gli effetti pacati e fusi, e lavori della nuova recentissima, di vivace e quasi incontenibile policromia e di marcata angolosità, chiudono nel mezzo – e se ne  possono vedere   alcune  utili testimonianze in questa  mostra   all’ “Athena” di Livorno – una dedizione alla ceramica, fattasi imperativa ed orientatasi verso forme artigianali, quindi conclusasi con la fondazione di una vera e propria bottega: la “ Ceramica Viareggio”.

Domenici ha compiuto gli studi artistici in Lucca, continuandoli per l’architettura a Firenze: sino a quando non lo soggiogò anche per necessità economiche, la ceramica, con l’attivo un perfezionamento nei laboratori di Albisola ed il conseguimento di vari premi nazionali. Oggi il pittore ritorna all’ovile: la vera e grande passione per la tavolozza lo ha ripreso.Come la prima produzione, a chi sappia ben guardarla, preannunciava, con le asperità del disegno, con l’ impostazione architettonica delle figure, col duro e largo contorno e con la stesura di tinte per campi, il futuro ceramista, così i dipinti attuali del gusto dell’arte figula risente, non libero ancora infatti dell’aggressività cromatica, della schematicità disegnativa, dall’impronta generale del maiolicaro, che modella e tinge a suo modo. Ma la carica di emozione, di sentimento, di applicazione di Beppe Domenici è grande: e, in equilibrio sempre maggiore, rapporti di piani e di volumi, di colore e di chiaroscuro, conferiranno alle creazioni compositive ( paesaggi, marine, figure, nature morte) ed alla loro realizzazione pittorica l’interesse vitale, che è alla base dell’ odierna ricerca di questo viareggino industrioso, fattosi – per amore e per rispetto dell’arte – solitario e parte per se stesso.

Prof. Luigi Servolini direttore del Dizionario illustrato Comanducci ;  Rivista Echi d’Italia; giornalista e critico su “Il Telegrafo”