Milano 1974
Il viareggino Beppe Domenici che ci ha sorpresi per il suo rinnovato cromatismo di estrazione “fauve”. Talune composizioni di qualche anno fa, opportunamente intervallate a quelle recenti, danno una visione abbastanza esatta del progressivo passaggio dall’originario tonalismo a toni bassi, tipico del versiliese, alla attuale pittura di contrasto. Né si può dire che il suo impianto formale, a masse squadrate, abbia perso di vigore, anzi, in più di un esempio, l’immagine si carica di una nuova energia grazie alla espressività del colore. E’ questione di equilibrio, anche in rapporto alla scioltezza del segno che giova sempre specie quando si tratta d’un artista attento come Domenici, che dalla natia Versilia, rude e gentile, è interprete vigoroso e sensibile.
Giornalista Gino Traversi