1974Testi Critici e Saggi

1974 giornalista Mario Ulivi

By 2 Marzo 2021No Comments

Austero vitale simbolismo di Beppe Domenici pittore versiliese      

Perfettamente calato nell’ ambiente natio delle Apuane, Beppe Domenici ne interpreta la grandiosità e i valori umani che vi si alternano in vicende tristi e liete, con discorso essenziale e istintivo senso filosofico, i suoi personaggi su piano vitale simbolismo universale. La tecnica è caratterizzata da pennellata asciutta e corposa, a volte con effetti cartellonistici, con efficaci sintesi costruttive in sintonia con l’animo semplice e senza fronzoli dei protagonisti, dei loro sentimenti e problemi del vivere faticoso  all’ aria aperta, esposti alle intemperie, al bruciante estivo e ai pericoli, talvolta mortali.  Il linguaggio è liricamente austero e assume severo tono biblico nell’esprimere con evidenza quasi plastica l’onesta convivenza familiare, il delicato pudore nella rustica veste esteriore di pensieri sottintesi, le dure esigenze del lavoro in montagna, nei campi e nelle cave di marmo, sul mare e in darsena, sul ritmo lineare e perenne degli eventi  naturali e cosmici.

Domenici, agguerrito tecnicamente attraverso composite esperienze come ceramista, scultore,sceneggiatore, con piglio sicuro e calibrate inquadrature ci dà pittoricamente, con immediatezza, la sua personalità attingendo di prima mano al contenuto emotivo della sua anima sensibile nel cogliere lo spirito sano della vita di tutti i giorni, senza processi degenerativi, morbose compiacenze o ricerche di raffinate astrazioni, con sereno ottimismo. 

E’ l’efficace interprete del mondo del lavoro operaio, perché lui, artista, non si  è mai chiuso nella torre d’avorio dell’individualismo, ma si sente uno del popolo col quale fraternizza ed esprime coralmente nella problematica d’ogni giorno. Lavoro, riposo,famiglie,lutti e castamente l’amore responsabile sentimento di convivenza e di protezione per i figli. Sono questi personaggi domenichiani che potranno salvare l’umanità impazzita nel pericoloso gioco della violenza, della sopraffazione, delle lotte di potere, perché ci riconducono alla decongestione del nevrotico ritmo consumistico e alla purificazione dell’atmosfera inquinata dai miasmi dell’esasperata meccanizzazione con tonificante limpidezza montana e marina.

L’ artista ha soggiornato in vari continenti, per ragioni di studio e di lavoro, unificando idealmente problemi e aspirazioni dei lavoratori con senso di umana solidarietà, senza barriere linguistiche, sensibilizzando un’armoniosa produzione pittorica. Profondo conoscitore del mestiere, che riassume nella stilistica la trasparenza timbrica del ceramista, la pennellata corposa e sintetica dello sceneggiatore, la plastica modellazione dello scultore, la nativa sensibilità cromatica e il raro senso proporzionale e prospettico del pittore di razza. Domenici ricava la sua tavolozza dalla limpida purezza e dal turgore del meraviglioso ambiente in cui vive e respira.

Alcune citazioni: “Figure Umane” domina al centro quella robusta dell’operaio, marmista o taglialegna, dal viso aperto e cordiale, cotto dal sole e solcato dall’aspra fatica quotidiana, lo sguardo affettuosamente assorto alle raccomandazioni del padre, con la barba bianca, che lo consiglia nell’affrontare i pericoli, dando forza alle esortazioni con la mano nodosa, mentre dall’altro lato una dolce figura femminile, dal profilo fanciullesco, sposa o sorella, lo guarda silenziosa gli porge l’involto con la colazione, accuratamente annodato. Sullo sfondo le vette aguzze e gli strapiombi delle Apuane che incorniciano con severo monito la patetica scena familiare e caratterizzano l’ambiente suggestivo. – “Pane apuano” dal sapore casalingo. Rientra nella simbologia di Domenici, che esalta il profumo della semplicità di rapporti e di sentimenti, che stanno alla base della vita e che conferisce un ampio respiro alle opere di questa nostra epoca inquinata e cinicamente commercializzata. E’ proprio questo discorso lindo, pulito e lineare che ci concilia con noi stessi, perché ci riporta agli elementi essenziali e alle componenti basilari della convivenza, alla poesia primordiale con intatta, nativa purezza.

Giornalista  Critico Mario Ulivi – Roma 1974

Il Corriere di Roma