Beppe Domenici abita in mezzo alla darsena fra le navi in costruzione, rumori assordanti e odore di mare.
La sua casa è un cantiere con barche dappertutto: nello studio, nel soggiorno, in camera, nei sogni. Sopratutto nei sogni, nei quali la moglie è esperta. Sogni di montagne azzurre dove uomini forti si muovono nel paesaggio scheletrico come aquile; sogni di marine deserte dove una conchiglia antica sulla sabbia è la misura del tempo e dello spazio.
La pittura di Beppe Domenici è fatta delle buone cose della terra, dei buoni sentimenti della gente di mare, dei ricordi rimasti in maglie di reti come fantastici pesci dalle squame d’oro. Una pittura, quella di Domenici, fatta di ricordi, di viaggi, di solitudine, di malinconia, di tristezza. Una tristezza che nasce dal desiderio infinito di essere poeta.
Romano Battaglia, giornalista RAI 1973 e la rubrica Il caffè della Versiliana