In ricordo di un amico
Ogni mattina quando mi affaccio sulla corte vedo un bel sole giallo di ceramica che sembra darmi il buongiorno. E’ un regalo di Beppe, che risale quando aveva la fabbrica di ceramiche in Darsena.
Questa piccola scultura è particolarmente preziosa per me, come inestimabili, sul piano affettivo, sono le sue tele e disegni che portai dall’ talia qualche decennio fa: le Apuane, le barche, una spiaggia invernale e grigia, un altra spiaggi piena di vita e di colore con ombrelloni e bagnanti, un bel volto di donna brasiliana, maschere e clown. Poi forti acrilici astratti o bizzarri, espressioni vivissime del ”pittore incoerente formale”, come lui si autodefiniva. Né meno sono i pastelli satirici che spesso tirava fuori grazie alla sua indiscussa vena creativa di grande Maestro contemporaneo.
Con Beppe era facile affrontare i più complessi rami dello scibile ed Erasmo da Rotterdam me lo tirava sempre in ballo! Vorrei ricordarlo con uno dei tanti piccoli episodi divertenti che costellarono la nostra lunga amicizia: quando Beppe tornò in Australia per la seconda volta, ospite del Comune di Frementle, andai a prenderlo all’ aeroporto, vidi spuntare un gigante allegro e sorridente con una gran ciambella infilata in un braccio, un autentico originale buccellato di Lucca, un ironico, spassoso e saporito richiamo ai nostri semplici usi e costumi d’altri tempi.
Brimo Ferroni giornalista Società Dante Alighieri Perth 2009