Il 5 Aprile 1924 nacque a Viareggio Beppe Domenici da una famiglia di commercianti e navigatori. Nell’estate del 1933 conobbe l’artista Norma Mascellani, allieva di Morandi, che intravide in lui potenziali qualità artistiche divenendone la sua prima maestra e lo introdusse nel mondo dell’arte e la loro amicizia durò fino alla loro morte. Nel 1942 si diplomò al Regio Istituto d’Arte “A. Passaglia” di Lucca. Dopo l’Accademia di Belle Arti e Liceo Artistico a Firenze si iscrisse alla Facoltà di Architettura dove iniziò ad interessarsi al mondo dello spettacolo e del teatro in particolare, rimangono i bozzetti realizzati per una rappresentazione Strano Interludio di E. O’ Neil per il teatro della Pergola di Firenze 1946 e assieme ad altri giovani artisti espose a palazzo Davanzati come cita “il Bertabello” del 1947; nell’estate dello stesso anno al Kursaal con la Galleria la Zattera si esibì in collettiva; partecipò alla mostra nazionale di pittura e scultura Gran Premio Forte dei Marmi’48 e a premi e collettive nazionali.
A Milano si occupò di pubblicità per la Rinascente, curò gli stand fieristici e disegnò cataloghi come l’Apice e mosse i primi passi nel mondo del Carnevale a Viareggio col debutto della mascherata di gruppo Vacanze Letterarie 1947. Beppe volle fare nuove esperienze così imparò l’arte della ceramica prima a Vallauris (in Francia) e poi ad Albisola dove lavorò alla Fornace Pozzo Garitta e sviluppò un rapporto di amicizia con altri artisti come Aligi Sassu, Lucio Fontana e Lele Luzzati. Conobbe in Versilia Lucio Venna ed Ernesto Michahelles in arte Thayaht con il quale collaborò come illustratore. Partecipò al concorso Premio di Albisola 1954 con un altorilievo Madonna della Misericordia. Domenici nel 1958 aprì con la moglie Ivana, anch’essa artista, una manifattura di Ceramica d’Arte a Viareggio e con i suoi “forni a gran fuoco” realizzò innumerevoli lavori ed opere di notevole impegno. Eseguì molti lavori nazionali e destinati anche a committenze straniere in marmo, mosaico, bronzo e ceramica. Il recupero dell’arte scultorea lo mise in contatto con artisti che erano spesso in Versilia e a Carrara e instaurò un legame artistico con Arturo Dazzi. Vinse concorsi indetti in molte scuole anche a Viareggio con ceramiche e marmi. Tra le tante opere a Viareggio realizzò in ceramica la facciata della chiesa di San Antonio. Per il Comune di Viareggio progettò, modellò, costruì la fontana Le 4 Stagioni situata sul lungomare, la fontana la Sirenetta situata sul molo davanti al Club Nautico e per Torre del Lago sul Belvedere, accanto alla villa di Puccini, la fontana di acqua potabile pubblica Il Fauno. Citiamo tra i molti suoi lavori per le committenze straniere: la realizzazione dell’interno in maiolica, porcellana ed oro nel reparto dei giocattoli del grande magazzino MACY’S di New York e creò dei bassorilievi in ceramica smaltata con l’emblema del Pony Express per la U.S. Post di Washington. Dipinse Crocifissi lignei in diverse chiese, ricordiamo la Chiesetta dei Pescatori sul lungo molo a Viareggio.
Negli anni ’60 a Roma, in Cinecittà per la S.C. Filmar, Beppe progettò e costruì come creatore di effetti speciali giganteschi mostri animati per alcuni film tra cui Goliath contro i giganti. La sua avventura nel mondo del circo iniziò nel 1965, collaborò con il regista Alessandro Serena come scenografo e in diverse tournée seguì le carovane e gli spettacoli rinnovando i circhi di Darix Togni e degli Orfei. Con i Fratelli Togni nel 1988 reinventò il circo in Florilegio ambientandolo in un’atmosfera rétro, rapporti che durarono fino agli anni ’90.
Nel 1967 fu richiesto in Venezuela, dove eseguì la pittura murale Storia della musica Criolla con il progetto dell’arredo al Club “Hipocampo”, un locale di Caracas che lo impegnerà per un lungo periodo. Negli anni ’70 partecipò a moltissime mostre in Italia e all’Estero. Molte sono le pubblicazioni e quotazioni relative alle opere dell’artista, appaiono su Comanducci, Bolaffi e le più diffuse riviste internazionali. Fu invitato alla XII° Quadriennale di Torino, vinse il 5° Premio di pittura Linea C della Costa Armatori con la quale effettuò una crociera sino a Capo Nord e durante la navigazione il suo incarico fu quello di realizzare dal vero i panorami e paesaggi incontrati.
Durante gli anni ’70 si occupò di allestimenti come aiuto scenico al Teatro Puccini all’aperto di Torre del Lago per alcune stagioni delle Opere Pucciniane. Per i molti impegni di lavoro all’estero alla fine degli anni ’70 chiuse definitivamente la manifattura Ceramica Viareggio. Domenici conobbe esplorando, sin da giovanetto i versanti delle Alpi Apuane, le prime ad essere impresse nei suoi appunti giovanili e l’amore per queste vette aspre e dure lo accompagnerà per tutta la vita. Dino Villani nel suo Artisti contemporanei in Italia e mostre d’arte a Milano 1973-1974 lo citò: …interprete della gente e del paesaggio apuano… La tavolozza varia e pulita, che sembra ricavare dalla terra gli umori e dal cielo la luce viva… sostiene bene anche senza bisogno di appoggiarsi al segno, quasi completamente assente. Domenici costruisce le immagini con un tessuto cromatico vibrante, che le fa sentire cariche d’energia…
Vinse il Primo Premio Assoluto Città di Bellinzona in Svizzera. L’amico Giorgio Barsanti lo chiamò in più occasioni come consulente a Miami dove rimase per alcuni periodi. Successivamente si spostò in Brasile, prima a San Paolo e dopo a Rio de Janeiro per l’Exposition do Caixara. Negli anni ’80 partecipò al Art Festival Scozzese di Edimburgo; l’interesse verso il teatro, lo spettacolo e le rappresentazioni sono sempre state una costante nel lavoro di Domenici motivo per cui la Regione Toscana decise di delegarlo ad intervenire con conferenze sulla Storia delle origini delle maschere italiane e sul Carnevale all’Art Italian Festival di Melbourne. Durante tutta la sua vita, partecipò saltuariamente (come sottolinea lui in un’intervista di M. Mazzolini 1995 a Rete Versilia) alle ideazioni e costruzioni di carri allegorici al carnevale in Italia e all’estero. Con Pinocchio a Viareggio del 1981, aprì la sfilata del carnevale sulla passeggiata di Viareggio, fu l’ultima sfilata allegorica che eseguì nella sua città. Ad Acqui Terme organizzò insieme alla moglie Ivana, anche lei maestra d’arte (e collaboratrice di Beppe), un corso sull’insegnamento della cartapesta e il Carnevale dei Bambini 1982. Forte dell’esperienze fatte all’estero con gli Amusement Park di Miami, per l’amico Sergio Bernardini, progettò e realizzò Bussolandia 1984 un tendone per esibizioni musicali, ristorante e un parco a tema con delfinario, foche e attrazioni varie estive a Lido di Camaiore.
Nel 1990 Domenici rappresentò la Toscana in Australia al Fremantle Italian Festival Puppet Show e a Perth al Tuscany Club, grazie a lui si definì il gemellaggio Australia – Italia con l’occasione l’artista organizzò una manifestazione a Fremantle. A Forte dei Marmi presentò una serie di disegni “il naso nella storia” al Festival Internazionale della Satira ’92 coinvolgendo l’amico Romano Battaglia sugli studi dell’Humour; partecipò a mostre personali e collettive, fu spesso chiamato come consulente e le sue opere sono presenti in prestigiose collezioni private e pubbliche all’Estero e in Italia. Approfondì gli studi sull’Humour come filo conduttore che lega i primordi dell’umanità sino ad oggi e sulla Sintesi storica del Teatro e Origini delle Maschere Italiane finendo i saggi per il libretto “New bibbia della follia” e tre volumetti per Storia della civiltà del sorriso e Orizzonti perduti (stralci di ricordi di vita, di amicizie, di episodi vissuti). Al Cimitero Comunale di Viareggio Ivana e Beppe restaurarono le lunette della Chiesa il Cristo Redentore e il Cristo con le tavole delle leggi dell’Ossario. L’artista, attento al sociale nel 2005, donò opere alla Misericordia e alla Croce Verde della sua città. Ricordiamo, solo sul territorio versiliese, alcune sue opere nelle collezioni pubbliche del Museo del Carnevale, al Museo della Marineria Alberto Gianni Viareggio con gemellaggio al Museo Navale di Imperia, GAMC Lorenzo Viani, Museo della Resistenza di S. Anna, Mostra permanente della città di Massa Resistenza 1943-1945, collezione Cassa Risparmio di Lucca, collezione dellaBanca Toscana, collezione Banca del Monte di Lucca, Fondazione Arkad Seravezza ed è presente dal 2015 al Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino con un grande bassorilievo in ceramica.
Nella sua vita non ha mai trascurato la pittura divenuta una testimone dei suoi viaggi, studi, esperienze, sperimentazioni artistiche, trasformandola in molteplici sensazioni che hanno forgiato il suo stato d’animo e l’evolversi dello stile libero di esprimersi a suo piacimento. I suoi ultimi anni li trascorre a dipingere partecipando a esposizioni, a restaurare le proprie opere e in consulenze.
Muore il 13 maggio 2008 nella sua città.
“La storia di un uomo, la carriera di un creativo, le opere di un artista che per più di mezzo secolo ha lavorato e prodotto Arte e Cultura senza preoccuparsi di seguire la corrente, libero di ascoltare il suo istinto e felice di averlo fatto”.